Gli studi rivelano regolarmente che i pesticidi inquinano fiumi, laghi, acque costiere e falde sotterranee. Spesso, gli inquinanti sono di origine agricola e giungono alle acque mediante infiltrazione, deflusso superficiale o per deriva.
Miscele di agenti chimici come pesticidi, biocidi, medicinali e sostanze chimiche industriali sono state rilevate in fiumi, laghi e altre acque di superficie in tutta Europa. Queste contaminazioni impattano sulle condizioni di vita degli organismi acquatici e sullo stato ecologico generale dei corpi idrici. I fattori di stress, come clima, sfruttamento del suolo e scarsità d'acqua peggiorano il quadro.
In altre parti del mondo, come in Cina o Sud Africa, la qualità dell'acqua di fiumi, laghi e acque sotterranee è ancor più minacciata dai pesticidi. Qui, l'inquinamento ha conseguenze particolarmente gravi, perché c'è una minor disponibilità complessiva di acqua dolce e i corpi idrici ospitano una grande biodiversità.
Rispetto all'inquinamento dell'acqua da pesticidi, c'è un valore particolarmente significativo che deve essere preso in considerazione nel processo di approvazione europeo: la Concentrazione Ammessa per Legge (RAC) per principio attivo. L'ipotesi è che gli effetti dannosi dei pesticidi sulla vita acquatica saranno trascurabili finché tale concentrazione non verrà superata. Malgrado questo vincolo, secondo i dati di monitoraggio ambientale, i piccoli corsi d'acqua, che rappresentano una parte consistente dei corsi d'acqua europei, vengono regolarmente contaminati con pesticidi. Spesso si trovano immersi nella matrice agricola e dunque sono particolarmente esposti ai pesticidi, come dimostrato da un recente studio dell'Helmholtz Centre for Environmental Research e dell'Agenzia per l'Ambiente tedesca.
Uno studio dell'Agenzia Europea dell'Ambiente mostra che, dal 2013 al 2019, in un terzo dei siti di monitoraggio delle acque di superficie europee, i livelli di pesticidi superavano le soglie consentite. I pesticidi che superano più spesso le soglie sono gli insetticidi imidacloprid e malatione e gli erbicidi metolacloro e metazacloro.
Su scala globale, la situazione è ancor più allarmante. Una review condotta da un'università tedesca fornisce un'esauriente meta-analisi di 838 studi sottoposti a validazione inter pares, che valutano l'esposizione agli insetticidi delle acque di superficie. Fra le 11.300 contaminazioni di insetticidi rilevate, più della metà superava i livelli soglia, ciò significa che l'integrità biologica delle risorse idriche globali è altamente a rischio. Poiché il tracciamento dei residui è troppo costoso per molti istituti scientifici locali, facendo dunque mancare i dati di monitoraggio nazionale nel Sud del Mondo, si può ipotizzare che, avendo a disposizione un numero maggiore di dati, i valori sarebbero ancor più alti. È però appurato che i livelli di inquinamento chimico globale hanno superato i limiti planetari.
È certo che i pesticidi sono un fattore di stress ambientale cruciale per gli insetti nei piccoli corpi idrici. Gli studi dimostrano che in Germania, nei corsi d'acqua contaminati, le popolazioni di specie sensibili come libellule e tricotteri calano in modo significativo. Ma non sono a rischio solo i piccoli corsi d'acqua: attraverso i fiumi, i pesticidi finiscono in mare.
Gli esperti del progetto EU LIFE APEX hanno studiato la presenza di pesticidi nelle foche comuni e in altri mammiferi marini. I risultati dimostrano che i pesticidi particolarmente problematici sono quelli che persistono nell'ambiente per lunghi periodi e possono accumularsi e passare da una specie a un'altra attraverso la catena alimentare. Ne è un esempio l'esaclorobenzene (HCB). Nell'agricoltura europea, questo pesticida, usato in origine come fungicida, è vietato da 40 anni. Eppure oggi delfini, focene e foche dei mari europei ne sono ancora pesantemente contaminati.
Mediante l’infiltrazione nel terreno o il dilavamento, i pesticidi finiscono nelle acque sotterranee, dove si degradano lentamente. Uno studio tedesco ha individuato principi attivi in quasi un terzo dei siti monitorati. I prodotti di degradazione sono stati rilevati nel 58% dei siti di monitoraggio. In Italia, circa un terzo dei corpi idrici sotterranei analizzati mostrava contaminazione da pesticidi. Le miscele di pesticidi frequentemente rintracciate nelle acque di superficie e sotterranee includono il glifosato e il suo prodotto di degradazione AMPA.
Una soglia obbligatoria anche per i prodotti di degradazione consentirebbe una regolamentazione migliore, mentre finora esistono solo raccomandazioni non vincolanti. Un'altra importante misura che potrebbe proteggere dai pesticidi i corpi idrici è la creazione di fasce di rispetto riparie continue, che inoltre forniscono un habitat importante per le piante e corridoi ecologici per gli animali. Queste fasce tampone in cui l'uso dei pesticidi è vietato sono obbligatorie solo in alcuni Paesi. In molte regioni del Sud del Mondo sono difficilmente realizzabili, poiché l'area coltivata da un singolo produttore è spesso di dimensioni minori dell'ampiezza richiesta per la fascia di rispetto.
Gli esperti sottolineano il bisogno di un'inversione di tendenza: una riduzione complessiva dell'inquinamento da pesticidi nell'acqua si può ottenere solo se l'agricoltura convenzionale userà sempre meno pesticidi chimici. Proteggere il suolo e migliorarne la qualità può anche prevenirne l'erosione riducendo anche la dispersione dei pesticidi.
Fonti:
p.34: Jorge Casado et al., Screening of pesticides and veterinary drugs in small streams in the European Union by liquid chromatography high resolution mass spectrometry, 2019, https://bit.ly/3rxacDe. European Commission, Manure and soil biodiversity, https://bit.ly/3njj4u8. European Environment Agency, https://bit.ly/3QR2Gi0. https://bit.ly/3A65UbM. https://bit.ly/3ngy0cu. – p.35 in alto: Bund/Länder-Arbeitsgemeinschaft Wasser, Bericht zur Grundwasserbeschaffenheit, 2019, https://bit.ly/3lAUTH3. European Environment Agency, https://bit.ly/3OGo7jZ. – p.35 in basso: Life Apex, https://bit.ly/3DpslX9.